giovedì 8 novembre 2007

Avere 20 anni



L'8/9 novembre del 1987, si svolge in Italia un referendum volto a cancellare tre leggi che permettono l'utilizzo dell'energia nucleare.

Ne sono promotori Legambiente, Amici della Terra, Italia Nostra, LIPU, WWF, DP, PR, Verdi e FGCI. La consultazione elettorale fa registrare il 65.1% dei voti favorevoli all'abolizione delle leggi.

Ottime tabelline con il dettaglio del risultato, qui.

A 20 anni esatti dal referendum secondo i nuovi dati dell'Osservatorio Scienza e Societa', gli italiani favorevoli all'energia nucleare si attestano al 37%, e hanno ormai praticamente raggiunto la stessa percentuale di quelli contrari, scesi al 38%.

Link qui e qui.

Se secondo Prodi non ci sono le condizioni per ridiscuterne (qui) e anche Bruxelles, il parlamento europeo, dice no al nucleare per potenziare i rinnovabili (qui), secondo Scaroni, l'amministratore delegato dell'Eni, il nucleare e' l'unica alternativa agli idrocarburi (qui).

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Un mio amico americano si permette il riscaldamento elettrico in casa, nonchè i fornelli elettrici della cucina.
E alla domanda mia sul perchè non si usi il gas (come qui da noi) la risposta fu semplice: l'elettricità costa pochissismo.

Gl USA importano elettricità "nucleare" dal Canada.

fausto ha detto...

cristian-credo che si permettano anche di produrla ma a prescindere da questo ci sono cose che anche se utili e convenienti non è il caso di sfruttare...mi spiego meglio, il "parmesan" prodotto in europa è economico e tuttosommato fa il suo "lavoro" ma preferisco spendere di più e fare il bene del mio palato nonchè del mio stomaco con dell'ottimo parmigiano reggiano...mastercard lo insegna, ci sono cose che non hanno prezzo come la nostra sicurezza e quella del nostro pianeta.
ciao!

suburbia ha detto...

cristian se e' per questo a loro costa poco anche la benzina. E il gas.
Del resto i costi, nel caso del nucleare, vengono calcolati sempre lasciando fuori lo smaltimento. Pensa che in maggio e' stato firmato un accordo il trattamento in Francia del combustibile nucleare italiano. L'accordo è stato sottoscritto da Sogin, per l'Italia, e Areva, per la Francia e ha un valore di oltre 250 milioni di euro. Prevede il trattamento di 235 tonnellate (facendo i calcoli piu' di un milione a tonnellata!!) provenienti dalle ex centrali di Caorso (190 tonnellate di combustibile), Trino (32 tonnellate) e Garigliano (13 tonnellate). Dopo il trattamento, che avrà luogo nello stabilimento di La Hague, i residui rientreranno in Italia entro il 31 dicembre 2025.
(dati trovati
qui e qui )

suburbia ha detto...

fausto parmesan... mai sentito ... dalle mie parti si disgegna anche il grana padano :-))
Il fatto e' che nei costi non di mette appunto in conto tutti il ciclo senza poi considerare che il nucleare e' potenzialmente pericoloso (metti ad esempio che ci vogliano buttare sopra una bomba, cosa non remota). Gli americani farebbere meglio ad investire un po' su Kioto.
ciao

Anonimo ha detto...

@fausto: chi ha detto che il parmigiano prodotto in Europa contenga sostanze nocive al tuo palato prima e al tuo stomaco dopo?
Non è forse un discorso nello specifico prettamente da prevenuto?

@paola: la benzina negli USA ha lo stesso prezzo che ha in Italia. La differenza sta nella componente accise, che qui da noi è quasi il 300% del valore della benzina stessa.

Non vedo tutto questo timore verso il nucleare, specie in considerazione del fatto che la nostra vicina Francia ha centrali nucleari in quantità. In caso di disastro, tocca anche noi.

fausto ha detto...

cristian - hai ragione sono prevenuto sul nucleare, lo ammetto ma questo non mi impedisce di ragionare e discutere apertamente di questo come di altri argomenti. Non credo che il risparmio sia la componente unica da valutare, ne il fatto che la francia possa coinvolgergi nelle conseguenze di un eventuale disastro mi giustifica nello sfruttare una fonte di energia potenzialmente catastrofica. detto questo io farei di più, eviterei anche di acquistare energia dai paesi che la producono con il nucleare. tutto ha un prezzo anche la nostra sicurezza, in realtà sarei daccordo nell'investire nel futuro, in una politica di risparmio, nell'educare i cittadini ad un giusto utilizzo delle fonti energetiche, si dovrebbero ripensare i piani regolatori nel campo dell'edilizia nonchè l'intera logica dei trasporti. Le famose fonti rinnovabili(oggi ancora insufficienti)sono il nostro futuro e, dovremmo pretendere che si risparmi nei settori dell'economia dove la scelta non si riduce al male minore. ciao.

em ha detto...

@paola
@fausto
con i sostenitori di una certa parte politica, il razionalismo non funziona. se parlate "male degli americani" poi, non se ne esce...

p.s. anche io voto granapadano et parmigianoreggiano (contenta pa'?)

suburbia ha detto...

me comincio da te per specificare una cosa che ho scritto male. Infatti qua non si mangia il grana, si disdegna (come erroneamente scritto) appunto. Insomma e' credenza diffusa che il parmigiano sia di gran lunga migliore del grana... vai te a sapere il perche'..
Cristian bhe anche in Francia non se ne prevedono nuove e il carburante (ossia l'uranio) che usano e' quello smaltito dall'ex urss. Non e' che ce ne sia questa abbondanza nel mondo. Una centrale nucleare di cui si cominci la costruzione ora (in italia) sarebbe pronta -sulla carta - fra 20 anni. Non oso pensare quanti nella realta'. E stiamo smaltendo ancora quelle praticamente mai usate: Caorso, Trino vercellese, Latina. Se non per la radioattivita' perlomeno per convenienza e oppotunita'.
fausto un uso etico dell'energia. bellissimo. alla Rifkin che dice (forse un po' utopisticamente) che tutti devono disporre di una rete di energia (lui la individua nell'idrogeno o solare nei paesi in via di sviluppo) tipo internet. (Almeno cosi ho capito qualche tempo fa a "Che tempo che fa", scusa il bisticcio di parole)