"Quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare"
Nel film "Ciao nemico" del 1981 con Johnny Dorelli e Giuliano Gemma, c'è una scena in cui Dorelli deve far paracadutare un agguerrito plotone di prostitute nelle fila avverse affinché spezzassero le reni al nemico. Nel dar loro le ultime raccomandazioni prima del lancio, si lascia scappare uno strepitoso: "e mi raccomando, non facciamo puttanate. Pausa. Oh, pardon!"
È un mondo complesso, nel quale i periti sopravvivono a lungo, i ragionieri a volte sragionano, bisogna proteggersi dai protettori e le migliori puttanate fioriscono sulla bocca di morigerati benpensanti.
Sui tetti ho messo una poesia di Pavese, giusto per ricordare soprattutto a me stesso che quando parliamo di puttane parliamo di persone, quando parliamo di immigrati e di zingari parliamo di persone, quando parliamo di froci (o ricchioni, come si dice dalle parti mie) parliamo di persone. Ma chi se ne frega delle persone?
fausto accidenti... ciao pierangelo ciao nemico: non la ricordavo, splendida battuta. Pavese: quando invece parliamo di chi ci va (magari a minorenni) non so se parliamo ancora di persone :-) E grandissimo DeAndre'.. come non far andare la mente a via del campo ciao davide yesss. E occhio al 3 per 2... :-) Scherzo, mi aveva fatto ridere la cooperativa. Tutto qua, ciao
Parliamo sempre di persone, ma di persone con problemi. Non penso si possa facilmente accomunare in un unico fascio i clienti, dato che è assai complesso e variegato il modo in cui la psiche maschile si rapporta con la donna, troppo spesso madre o puttana e quasi mai donna concreta che ti interpella.
Purché si rapporti, dico io. Un momento di comunicazione (fiutare i capelli), sia pure fugace, sia pure a pagamento, avrebbe comunque il suo valore. Non dimentichiamo che il soffitto viola che poi diventa il cielo in una stanza era il soffitto di un bordello. Ma, come dice Pavese nell'ultimo verso, non c'è uomo che veda oltre il corpo disteso.
Non posso in questo spazio approfondire a sufficienza, e quindi la butto lì, ma mi sembra che le dinamiche che si sviluppano nel rapporto prostituta-cliente siano in buona sostanza le stesse che spesso si realizzano nel rapporto donna-uomo in generale, dove spesso ritroviamo la compravendita di qualcosa, il mettere al centro se stesso piuttosto che l'altro, la riduzione dell'altro ad oggetto piuttosto che a soggetto. Ci sono diamanti sintetici e letame profumatissimo.
La Chiesa cattolica preconciliare parlava del matrimonio in primo luogo come "remedium concupiscentiae". Praticamente, vai con una sola puttana per tutta la vita, ma vuoi mettere il risparmio? Tutto va ben madama la marchesa, purché i panni sporchi si lavino in famiglia, non per strada che fa pericoloso scandalo. Occhio non vede cuore non duole. Ad avercelo, il cuore.
Non aggiungo nulla perche' aumentarei soltanto i miei commenti senza conoscenza alcuna del fenomeno e , colpevolmente, senza averci mai neppure pensato tanto. Un grazie per i tuoi contributi, mai banali, ciao
Pierangelo quando scappa scappa...:-). Sei sempre il benvenuto e le tue aggiunte sono graditissime. La canzone che citi e' famosissima ma qui versi mi erano sfuggiti. Buona giornata e buon we Luca grazie dell'immeritatissimo paragone. Come dimenticare alcune prime pagine storiche del manifesto tipo Il pastore tedesco, viale del tremonti. Ahhh eccole qua. Ciao
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8 commenti:
mi hanno scaricato anche le responsabilità...
ciao.
"Quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare"
Nel film "Ciao nemico" del 1981 con Johnny Dorelli e Giuliano Gemma, c'è una scena in cui Dorelli deve far paracadutare un agguerrito plotone di prostitute nelle fila avverse affinché spezzassero le reni al nemico. Nel dar loro le ultime raccomandazioni prima del lancio, si lascia scappare uno strepitoso: "e mi raccomando, non facciamo puttanate. Pausa. Oh, pardon!"
È un mondo complesso, nel quale i periti sopravvivono a lungo, i ragionieri a volte sragionano, bisogna proteggersi dai protettori e le migliori puttanate fioriscono sulla bocca di morigerati benpensanti.
Sui tetti ho messo una poesia di Pavese, giusto per ricordare soprattutto a me stesso che quando parliamo di puttane parliamo di persone, quando parliamo di immigrati e di zingari parliamo di persone, quando parliamo di froci (o ricchioni, come si dice dalle parti mie) parliamo di persone. Ma chi se ne frega delle persone?
fausto accidenti... ciao
pierangelo ciao nemico: non la ricordavo, splendida battuta.
Pavese: quando invece parliamo di chi ci va (magari a minorenni) non so se parliamo ancora di persone :-)
E grandissimo DeAndre'.. come non far andare la mente a via del campo
ciao
davide yesss. E occhio al 3 per 2... :-) Scherzo, mi aveva fatto ridere la cooperativa. Tutto qua, ciao
Parliamo sempre di persone, ma di persone con problemi. Non penso si possa facilmente accomunare in un unico fascio i clienti, dato che è assai complesso e variegato il modo in cui la psiche maschile si rapporta con la donna, troppo spesso madre o puttana e quasi mai donna concreta che ti interpella.
Purché si rapporti, dico io. Un momento di comunicazione (fiutare i capelli), sia pure fugace, sia pure a pagamento, avrebbe comunque il suo valore. Non dimentichiamo che il soffitto viola che poi diventa il cielo in una stanza era il soffitto di un bordello.
Ma, come dice Pavese nell'ultimo verso, non c'è uomo che veda oltre il corpo disteso.
Non posso in questo spazio approfondire a sufficienza, e quindi la butto lì, ma mi sembra che le dinamiche che si sviluppano nel rapporto prostituta-cliente siano in buona sostanza le stesse che spesso si realizzano nel rapporto donna-uomo in generale, dove spesso ritroviamo la compravendita di qualcosa, il mettere al centro se stesso piuttosto che l'altro, la riduzione dell'altro ad oggetto piuttosto che a soggetto. Ci sono diamanti sintetici e letame profumatissimo.
La Chiesa cattolica preconciliare parlava del matrimonio in primo luogo come "remedium concupiscentiae". Praticamente, vai con una sola puttana per tutta la vita, ma vuoi mettere il risparmio?
Tutto va ben madama la marchesa, purché i panni sporchi si lavino in famiglia, non per strada che fa pericoloso scandalo. Occhio non vede cuore non duole. Ad avercelo, il cuore.
Non aggiungo nulla perche' aumentarei soltanto i miei commenti senza conoscenza alcuna del fenomeno e , colpevolmente, senza averci mai neppure pensato tanto.
Un grazie per i tuoi contributi, mai banali, ciao
Invece a me mi scappa, irrefrenabile, un'aggiunta:
"e una storia va a puttane
sapessi andarci io..."
Claudio Baglioni
Didascalia splendia. :)
Da far concorrenza ad un giornale che leggo saltuariamente, ma che ha titolisti e immagini di livello superiore: Il Manifesto.
Pierangelo quando scappa scappa...:-). Sei sempre il benvenuto e le tue aggiunte sono graditissime.
La canzone che citi e' famosissima ma qui versi mi erano sfuggiti. Buona giornata e buon we
Luca grazie dell'immeritatissimo paragone.
Come dimenticare alcune prime pagine storiche del manifesto tipo Il pastore tedesco, viale del tremonti. Ahhh eccole qua.
Ciao
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