mercoledì 27 gennaio 2010

Il senso per la neve



Si sente sempre dire che gli eschimesi (inuit) usano un numero spropositato di parole per dire neve 41 si dice, ma si puo' arrivare anche a un centinaio.
In realta' questa e' una leggenda metropolitana ed è dovuto a un'errata comprensione della natura delle lingue polisintetiche.
In realtà, gli Inuit hanno solo 2 parole-radice per "neve": 'qanniq-' ('qanik-' in alcuni dialetti), che si usa perlopiù come il verbo nevicare, e 'aput', che significa neve come sostanza.

Un post dedicato alla neve di oggi, come 65 anni fa, il 27 gennaio 1945.
"Ad Auschwitz c'era la neve.."

12 commenti:

Anonimo ha detto...

I numeri dell'olocausto

Ebrei 5,9 milioni
Prigionieri di guerra sovietici 2-3 milioni
Polacchi non Ebrei 1,8-2 milioni
Rom e Sinti 220.000-500.000
Disabili e Pentecostali 200.000-250.000
Massoni 80.000-200.000
Omosessuali 5.000-15.000
Testimoni di Geova 2.500-5.000
Dissidenti politici 1-1,5 milioni
Slavi 1-2,5 milioni

Totale 12,25 - 17,37 milioni

Ernest ha detto...

Ricordare sempre!
un saluto

la signora in rosso ha detto...

Ricordare per non farli morire di nuovo... e perchè non succeda ancora

Unknown ha detto...

Sempre di più ricordano l'olocausto, mai quello palestinese.

Ross ha detto...

Dal vento alla neve... nella speranza che la memoria della nostra storia si rafforzi, ovunque e per chiunque ce ne sia bisogno.

Alberto ha detto...

Ricordare per riflettere.

Bentornata Sub.

Barbara ha detto...

E anche io che non guardo quasi mai la tv, ieri sera non ho potuto proprio evitarlo...

Viviana B. ha detto...

Ben tornata, Sub! Era anche ora... :-D
Giusto ricordare, sempre, il massacro degli ebrei. Però... ecco, non vorrei essere fraintesa... ma mi pare che si tenda a ricordare solo quello. Di foibe, campi "di lavoro" dell'ex URSS, dei massacri odierni in Darfur o nella stessa Palestina... chi è che parla? Quando ci si ricorda di loro?
Mi è piaciuto l'intervento dell'Anonimo qui sopra: ebrei, certo, moltissimi (anche uno sarebbe stato troppo, comunque!), ma anche rom, disabili, omosessuali... C'è tanto da ricordare. Non fermiamoci solo su un tassello di questo puzzle dell'orrore che in molte parti del mondo, con nomi diversi, prosegue ancora oggi.

Valentina ha detto...

Hai letto il libro - l'ultimo Natale di guerra - di Primo Levi? E' davvero toccante e la foto che hai inserito..me lo ricorda.

Anonimo ha detto...

"Ad Auschwitz c'era la neve.."

27 gennaio 1945...una data importante da ricordare e portare nel cuore...

Un saluto e bentornata! :)

suburbia ha detto...

Anonimo impressionanti nella loro semplificazione. Come numeri erano trattati nei lager e numeri sono ritornati.
Ernest sempre, ciao.
la signora in rosso hai ragione dimenticare (o peggio negare) sarebbe come ucciderli di nuovo
Ross giusto.
Alberto Riflettere e non ripetere
giadatea davano anche lo splendido Train de vie
River, Viviana ragionissimo, pero' e' sempre uno spunto -come avete fatto voi- per parlare di tutti e in fondo ricordare tutto.
La memoria non si impone si presenta e poi sta a noi elaborarla.
??? il mio cortile ti ricorda un lager??? Mi devo preoccupare. No non l'ho letto, solo uno dei racconti che ho trovato in rete. Pero' ho letto
"il senso di smilla per la neve" ... ciao
DNAcinema ricordare per non cadere negli stessi errori, ciao

buy bandrone 150 mg online ha detto...

un bambino di sei anni, figlio di un'alcolizzata groenlandese rimasta vedova, che era da tempo l'unico vero amico di Smilla. La polizia liquida subito il caso come un semplice incidente, ma Smilla, osservando le tracce sulla neve del bambino, capisce che sono state lasciate sotto l'effetto della paura e non del gioco.